Prima tappa: Half Moon Bay
La nebbia del mattino e il forte vento avvolgono l’atmosfera e il panorama di suggestione: sulla spiaggia immensa s’infrangono i cavalloni dello sconfinato Oceano Pacifico e, all’orizzonte, s’intravedono gli sbuffi delle balene. Un’emozione che non ha pari.
Sono le 9.00 del mattino, eppure la baia è già attiva: sul bagnasciuga, c’è chi fa jogging e chi gioca con il cane.
Lo spazio è talmente vasto che le persone non sono altro che sparuti puntini colorati.
Il clima è fresco, ma non resistiamo alla tentazione di sentire la sabbia umida e passeggiare a piedi nudi sulla riva, appena oltre la quale curiose foche spuntano tra le onde.
[Nel periodo che noi consideriamo estivo, la zona di San Francisco
offre temperature autunnali. Se visitate questa parte di California tra
luglio e agosto, mettete in valigia giacca, felpa e jeans.]
Gli sbuffi delle balene c’incantano. Ma è già ora di ripartire, e ci mettiamo in marcia verso sud, percorrendo la Statale 1, che ci porta fino a Santa Cruz.
Lungo il percorso, il panorama toglie il fiato e c’impone più di qualche sosta.
Con l’obiettivo di raggiungere Los Angeles in giornata, imbocchiamo la strada 101 e procediamo sull’autostrada 5, fino alla meta.
Seconda tappa: Los Angeles
I primi giorni negli States trascorrono a L.A., tra punti di interesse classici e immancabili: una passeggiata sulla Walk of Fame di Hollywood, un tour tra le sontuose ville di Beverly Hills e un giro in bicicletta dal molo di Santa Monica (dove termina la leggendaria Route 66) a Venice Beach.
Prima di lasciare Los Angeles, riserviamo un paio di giorni a mete più insolite:
– una mattinata al Getty Museum, un meraviglioso museo d’arte situato in collina e circondato da un rigoglioso parco ricco di piante e fiori di ogni genere, raggiungibile con un piacevole trenino
– un pomeriggio negli Warner Bros Studios (un’alternativa decisamente valida ai più celebri Universal Studios, che non sono altro che una sorta di parco divertimenti), dove camminare tra i set delle più famose serie tv americane e scattare una foto sul divano di ‘Friends’!
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– una serata al Griffith Observatory, l’osservatorio astronomico più visitato al mondo, situato sulla collina di Hollywood. Un punto privilegiato, dal quale godere di una spettacolare vista sull’intera Los Angeles (l’ingresso è gratuito).
Dedichiamo l’ultimo giorno in L.A. ad una gita fuori città e, in circa due ore di macchina, siamo a Santa Barbara.
Ci aspettiamo gente e vita, ma le nostre attese vengono ben presto deluse: le strade sono (inspiegabilmente) semi deserte e l’atmosfera non è propriamente animata.
Ma la spiaggia immensa, incorniciata da altissime palme, vale il viaggio.
È il 20 agosto quando lasciamo Los Angeles, in direzione Las Vegas. Il piano segna 430 km da percorrere entro sera, ma un imprevisto intralcia il percorso.
Ostacolo americano numero 2
Una gomma della nostra auto è (di nuovo) sgonfia: i tentativi di gonfiaggio dei giorni scorsi non hanno funzionato.
Nel timore di rimanere a piedi nel deserto del Mojave (previsto in giornata), raggiungiamo il banco Hertz dell’aeroporto di Los Angeles e spieghiamo il problema.
Preso atto della situazione, la compagnia ci consegna una nuova auto: una Ford Focus nera, con bagagliaio più piccolo e priva di cruise control.
[In considerazione delle lunghe tratte da percorrere sulle strade americane, il cruise control si rivela un’opzione molto utile.]
Lasciamo Los angeles e ci dirigiamo verso il deserto del Mojave, percorrendo un’autostrada incredibilmente ampia.
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Non hai volato nel Grand Canyon???? ahi ahi ahi ahi!
No Carlo! Purtroppo avevamo pochissimo tempo da dedicare al Grand Canyon…ma ci rifaremo tra qualche mese 🙂
Allora fate anche la minicrociera sil Colorado River